(Ottobre 1993) Questo secondo album rappresenta un sensibile passo in avanti nella ricerca che il gruppo sta compiendo da anni sulla fusione tra ritmi e musiche del sud del mondo e la forma-canzone che vede nella tradizione italiana una delle sue più alte espressioni.
Ecco che troviamo in questo disco, oltre all’immancabile reggae, i sapori di zouk, salsa, raggamuffin, rai, musiche gitane, il tutto intrecciato con stupefacente naturalezza con la melodia italiana interpretata dalla voce morbida e inconfondibile di Skardy.
Ma questo ulteriore salto richiede rigore dal punto di vista esecutivo ottenibile solo da musicisti che questi ritmi e colori li hanno da sempre quasi come proprio patrimonio genetico; ed è per questo che i Pitura Freska partono alla volta di Parigi dove avviene l’incontro con il batterista marocchino Mokhtar Samba (Salif Keita e Ultramarine) e Willy N’for, bassista storico del gruppo di Mory Kante e dei Ghetto Blaster.
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@MarcoFurioForieri